mercoledì 4 gennaio 2012

IN MEMORIA DI GIORGIO BOCCA...

Un giornalista, un romanziere, un partigiano, un fascista, un antisemita.....sono solo alcune dei 1000 volti di Giorgio Bocca; in questo breve, ma intenso, ritratto, cerco di dare una fisionomia ad un personaggio complesso, insieme a Lorenzo Lattanzi, studente in relazioni internazionali e grande appassionato di giornalismo, meglio se d'inchiesta.


- CHI E’ STATO PER TE GIORGIO BOCCA?
Pur non essendo stato un assiduo lettore di Bocca riconosco che è stato una delle figure di riferimento del giornalismo, dal dopoguerra in poi; adoravo il suo essere un giornalista d’inchiesta, come ce ne sono pochi al giorno d’oggi, infatti ritengo che il suo (unico) degno erede è Marco Travaglio.

- QUINDI, DATA LA POLIEDRICITA’ DEL SOGGETTO, TENDI AD “INQUADRARLO” PRINCIPALMENTE COME UN GIORNALISTA?
Si, precisamente come un narratore che si divertiva a fare il giornalista; con le sue doti poteva tranquillamente essere un romanziere.

- COME GIUDICHI I SUOI RAPPORTI CON IL FASCISMO?
Ritengo fosse troppo giovane per essere additato come fascista; a quell’epoca era normale esserlo, lui aveva poco meno di 20 anni ed a quell’età si è facilmente influenzabili dall’ideologia predominante di quel tempo. Eppure, appena ha conosciuto gli intellettuali di quel tempo che gli hanno “aperto la testa”, ha subito cambiato idea.

- NON TI SEMBRA UNA GIUSTIFICAZIONE UN PO’ TROPPO SEMPLICISTICA? UN VOLERLO DIFENDERE A TUTTI I COSTI?
Sai, lui per me non aveva capito co’era il fascismo; e poi se viene tacciato di incoerenza sollevo una questione: chi è coerente in Italia? Forse i pre-comunisti di cui si è corcondato Berlusconi? ( Ferrara ndr). Questa perizia di additare qualcuno come “incoerente”, in un paese come l’Italia, mi fa ridere.

- UNA DELLE CRITICHE MAGGIORI CHE GLI SONO STATE RIVOLTE E’ RELATIVA AL SUO ESSERE RAZZISTA, IN PARTICOLAR MODO PER I SUOI GIUDIZI SUL MERIDIONE, COSA NE PENSI AL RIGUARDO?
In realtà lo pensiamo un po’ tutti, è inutile filosofeggiare, il sud è governato dalla mafia. Di certo non condivido i termini razzisti di Bocca e me ne dissocio, ma lui ha espresso un pensiero che non si può non condividere.
Ed è un vero peccato, il sud potrebbe essere potenzialmente una delle zone più ricche e potenti, geopoliticamente parlando, d’Europa, ma non è così; d’altronde, se l’Europa guarda al mediterraneocome ad un’Europa di “serie b”, la colpa è principalmente dell’Italia.



Questo è il nostro modo per ricordare un grande giornalista scomparso pochi giorni fa, cercando di fare una disamina oggettiva e corale del personaggio Bocca, nei suoi molteplici aspetti, nei suoi pregi e nei suoi difetti. 
Come apparso in un articolo su Linkiesta.it, faccio mio l’invito a ricordare ognuno il “suo” Giorgio Bocca; personalmente, lo ricorderò come un Giornalista vero, che avrebbe ancora tanto da insegnare a molti (moltissimi) suoi colleghi attuali.
Ciao Giorgio.


ALL INTERVIEW.

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