domenica 22 maggio 2011

I GIOVANI E LA POLITICA NELLE AMMINISTRATIVE 2011


Con questo post porto all'attenzione il rapporto tra i giovani e la politica, quella vera,
 fatta nei piccoli comuni. Ho deciso di intervistare un mio caro amico, Jacopo Lupi, 
alla sua prima esperienza politica, candidatosi come consigliere comunale in un paese abruzzese; 
Jacopo, studente in scienze politiche ed autore di un romanzo edito nel 2010, ci dà il 
suopunto di vista sulle realtà politiche e socioeconomiche dei piccoli comuni. 
L'obiettivo è di analizzare una politica diversa, fatta sul territorio per il territorio stesso,
proponendo innovazioni e valori che dovrebbero essere condivisi da tutti i giovani
desiderosi di lanciarsi nel difficile contesto politico-amministrativo.
     

     1-  Come mai un ragazzo giovane come te (vista l’età media dei nostri politici) ha deciso di lanciarsi in politica?

     La mia decisione, ambiziosa proprio per la mia età, è scaturita dopo una diatriba giornalistica presso un noto periodico della Valle del Sagittario ( il gazzettino della Valle del Sagittario), dove per mesi si sono sollevate polemiche e piagnistei vari sulla difficile situazione economica, politica e sociale in cui versa Villalago. Si sono susseguiti numerosi articoli in cui cercavo di dare delle idee nuove per risolvere, o tentare di risolvere, i vari problemi, per dar consigli agli amministratori che si andavano a candidare per questa sfida. Avendo trovato davanti a me solo l’indifferenza generale per le mie idee, dovute sicuramente alla mia giovane età, ho deciso di mettermi in prima linea e far capire con i fatti che quelle erano e sono idee intelligenti e innovative. Così, a sorpresa di molti, sono sceso in campo (per usare un termine del settore) e mi sono messo subito a lavoro per organizzare un mio programma personale da incorporare nel programma generale di lista. Cosa mi ha mosso? La forza delle idee e la voglia di realizzarle.


    2- Quanto è forte la voglia di “scalare” i gradini della politica, dal livello locale a quello nazionale?

Non nego che la politica è un impegno che mi ha sempre affascinato non poco, e trovarmi a scalare i gradini della politica è un idea suggestiva anche se molto impervia e delicata. Per ora preferisco pensare e ragionare nel mio piccolo a livello locale, anche perché credo fermamente che, amministrare un paesino come Villalago, sia di gran lunga più difficile che occupare una poltrona in provincia, in regione o a livello nazionale. Questo perché l’amministrazione locale ti porta a camminare per le strade del paese, a fermarti nelle case e chiacchierare con i tuoi concittadini, ascoltando i problemi e le difficoltà reali di un paese, le difficoltà reali di ogni singolo cittadino; così cercando di far bene per ognuno di essi risolvi i problemi di tutti e del paese stesso. Questa è la politica che amo di più, anche se, la forza delle mie idee e la voglia di realizzarle so già che mi spingerà a guardare sempre più avanti e camminare, o provare a camminare, sempre più in alto.

3-    Arrivismo ed ambizione, due facce della stessa medaglia? Come la pensi al riguardo?

Due facce della stessa medaglia ma con un significato così diverso da renderle entrambe figlie illegittime di una stessa madre. L’ambizione a mio avviso è cosa che pochi hanno e che pochi possono avere realmente perché è figlia del genio umano e mette a dura prova il talento di una persona; l’arrivismo possono averlo tutti e molti lo hanno perché mette in bella mostra solo la faccia tosta di ognuno di noi e l’egoismo innato di ogni persona. Se devo esser sincero non riesco a vedermi da solo contro il mondo per arrivare e scalare il proprio ego; piuttosto mi piace immaginarmi il futuro come una lenta costruzione, mattone dopo mattone, da realizzare insieme alle persone, cercando di essere ambizioso abbastanza da non perdere mai l’entusiasmo e la voglia di fare e di costruire il mio mondo insieme a tutti, anche chi non la pensa come me.

4-    Parliamo in termini concreti, quali sono i punti chiave del tuo progetto?

Per queste amministrative, a differenza di molti, ho cercato di essere concreto da subito affinché mi si identifichi con le mie idee e progetti e non con la mia faccia e il mio nome e cognome. La parte di programma redatta da me è su una idea ambiziosa ma non impossibile da realizzare, anzi. Sto gettando le basi per la creazione del “Consorzio Turistico Valle Del Sagittario” dove cercare di convogliare i sei paesi della Valle affinché si possa avere una visione dell’industria del turismo unitaria e organizzare strutturalmente tutta l’offerta turistica a nostra disposizione. Questa mia idea nasce dalla consapevolezza che Villalago, come gli altri piccoli centri della valle, da solo ha le sue manifestazioni e la sua appetibilità turistica, ma non è forte abbastanza da competere con altri centri in Italia, meno belli ma più conosciuti; l’idea è quella di offrire al turista un pacchetto allargato di offerte e imporci nel panorama nazionale e internazionale. Associato al consorzio verrà istituita successivamente una cooperativa di giovani che vadano a gestire la ricettività a Villalago in unione con le cooperative degli altri paesi, fornendo un servizio in più al paese stesso e posti di lavoro nuovi. Questo è un progetto ambizioso ma sicuramente realizzabile, in tempi brevissimi, con un costo minimo per il comune e con un impatto pubblicitario inimmaginabile.

5-    Pensi che questi punti chiave possano essere facilmente estendibili anche ad altri paesi simili a villalago? (simili per dimensione e contesto geopolitico)

Questo è un progetto che non è nuovo nel suo genere, prendete ad esempio il consorzio turistico “cinque terre”, cinque paesini che non erano conosciuti e che ora sono la perla d’Italia; per questo che il consorzio può e deve essere esportato anche in altre realtà, ed altre zone in abruzzo e non. Io ci credo.

6-    Piattaforme virtuali per l’e-government: è un punto di partenza per ridurre tempi e costi, quindi sprechi? In che ambito lo utilizzeresti?

L'e-Government rappresenta un'opportunità rilevante per il nostro Paese: è senza dubbio un elemento catalizzante in grado di favorire l’innovazione della Pubblica Amministrazione e delle sue modalità di relazionarsi con cittadini e imprese. Questo deve essere il futuro, per abbattere le spese inutili e la carta straccia di cui si abusa negli uffici, ma forse prematuro nel mio scenario politico di un piccolo paese ancora poco tecnologico. Anche se un idea a riguardo già c’è. Ho inserito nel mio programma personale e in quello di lista una diversa strutturazione del sito internet del Comune e, attraverso un bando, cercare la società che andrà a creare un sito dinamico e predisposto all’e-goverment con servizi dedicati ai privati e alle imprese presenti su tutto il territorio della Valle del Sagittario, come il pagamento on line delle utenze erogate dalle municipalizzate, dell’imposta sugli immobili e di quella sui rifiuti; le iscrizioni scolastiche e i servizi scolastici (mense, trasporti...), le richieste per assegni sociali, le richieste anagrafiche (come il cambio di residenza), le visioni delle variazioni domiciliari, e così via. Questo ovviamente avrà dei tempi più lunghi nel nostro paese per la sensibilizzazione a questo nuovo modo di amministrare e gestire le risorse.

7-    Ritieni opportuno accorpare comuni di dimensioni ridotte, ipotizziamo inferiori ai 5000 abitanti, per una più efficiente gestione organizzativa?

Si, l’idea è affascinante e sicuramente utile a livello amministrativo e politico ma, allo stato dei fatti irrealizzabile in Italia. E questo perché c’è ancora un lato oscuro della politica che riguarda le poltrone da occupare. Questo progetto darebbe sicuramente modo di lavorare meglio a una politica unitaria ma farebbe perdere diversi posti molto ambiti a chi fa politica per mero interesse. Io non ostante sto affacciandomi ora alla politica sono d’accordo all’accorpamento per il semplice motivo che sarebbe utile ai paesi piccoli. Ma sono anche onesto nel dire che difficilmente ci si arriverà proprio per l’ostracismo di una parte, quella sporca, della politica italiana.


8-    Consiglieri comunali e stipendi; cosa fare per evitare che persone entrino in politica per un mero interesse economico? Lancio una proposta: colui che non presenzia ad un numero minimo di sedute non potrà mai più ricandidarsi in futuro, con una multa anche al partito.

Come dicevo prima c’è un lato oscuro della politica, che non condivido, difficile da ostacolare ma con idee come la tua si proverebbe ad eliminare gradualmente. L’idea della multa e del numero minimo di sedute è un campo percorribile ma io sinceramente, per risolvere questo annoso problema vorrei essere ancora più duro e più diretto, proprio perché prima di passare dall’altra parte della barricata e candidarmi, ero un ragazzo, un giornalista e un osservatore indignato di tutti questi privilegi non guadagnati. Per quanto riguarda un piccolo centro come il nostro il problema è relativo, ma in città più grandi questa è un grave realtà che va assolutamente cambiata. La soluzione deve essere dura, perché le multe non scoraggiano più del dovuto. Bisogna eliminare i privilegi e pagare anche nei grandi comuni a gettone di presenza; istituire un organo di controllo superiore per i politici; rendere aperte, online, o comunque visibili a tutti,le sedute dei consigli comunali affinché le persone si rendano conto di quello che accade e dei politici attenti all’interesse dei cittadini e di quelli che invece agiscono solo per soldi. Trasparenza e punizioni severe e restrittive.

9-    Ritieni più giusto “internazionalizzare” questi piccoli paesi, nel rispetto delle tradizioni di ognuno, o ritieni più opportuno far mantenere una precisa autonomia ed “indipendenza” ad ognuno di essi?

Ogni paese ha la sua storia e la sua tradizione che va conservata e mantenuta viva, però ogni paese, al mondo d’oggi, ha necessità vitale di mettere piede fuori dalla propria realtà e aprire una finestra verso il mondo e quello che c’è fuori. Internazionalizzare senza snaturare il paese è una mia priorità; potrebbe dare interessanti sviluppi futuri non solo turistici, ma anche economici e sociali, quindi sono totalmente favorevole e aperto a questa eventualità.

   10-  Come fare a promuovere questi paesi sul territorio nazionale? Hai qualche idea al riguardo?

In primis, come già ti dicevo, la nascita del Consorzio è la condicio sine qua non; poi senza dubbio l’utilizzo intelligente della rete per garantire un panorama mondiale e far innamorare il turista delle nostre manifestazioni; e infine creare un pacchetto di offerte appetibile e vantaggioso in tutti i sensi per andare a prendere e portare nella nostra terra il turista ignaro.

11- Immagina di essere arrivato a fine mandato: se guardi indietro, cosa pensi (e speri) di trovare?

Spero di trovare le basi per la crescita del mio ambizioso progetto; guardare il paese con il sorriso e dire “ce la possiamo fare!”. Guardare i giovani e vedere nei loro occhi la luce con la quale io ora vedo il futuro, un futuro che può aprire numerose possibilità ma che ora, è ancora sopito nelle coscienze di tutti. Spero di trovare, alla fine del mio ipotetico mandato una voglia nuova, di tutti, per continuare a gettare sempre nuove basi e porsi sempre nuovi obiettivi.

Nessun commento:

Posta un commento